“Riscopriamo l’indignazione: il cambiamento passa dalle nostre scelte”
Presentato il nuovo Piano sociale, elaborato dalla Regione Abruzzo, attivo entro il 2017: "Un piano - annuncia l’assessore regionale Marinella Sclocco - che per la prima volta integrerà l’ambito sociale a quello sanitario, due settori che non si erano mai confrontati prima tra loro. In base ad esso, verrà creato un ambito distrettuale sociale, dove le persone verranno accompagnate sia dal punto di vista sanitario che sociale, al contrario di quanto avviene oggi con l’ambito sociale gestito dai Comuni e l’ambito sanitario gestito dalle Asl"
«Mi auguro che noi cittadini tutti, specialmente noi cristiani cattolici, riscopriamo un po’ di sana indignazione. Dobbiamo essere pecore che seguono Gesù buon pastore, ma non pecore che seguono il politico di turno».
Lo ha affermato sabato pomeriggio don Marco Pagniello, vicario episcopale per la Carità dell’arcidiocesi di Pescara-Penne e direttore della Caritas pescarese, intervenendo al seminario formativo dal tema “Le politiche sociali alla luce dei documenti della Chiesa”, organizzato dalla sezione diocesana del Movimento lavoratori di Azione cattolica (Mlac), svoltosi presso il teatro della parrocchia di Nostro Signore Cristo Re dell’Universo di Pescara colli: «Dobbiamo saper dire la nostra – aggiunge don Marco – in modo corretto puntuale e informato, evitando il populismo da quattro soldi, riconoscendo ciò che funziona e indignandoci su ciò che non funziona, indicando quali sono le vere priorità perché il cambiamento, la custodia della nostra casa comune, passa attraverso ogni piccola scelta che quotidianamente facciamo».
Scelte inerenti il bene comune che l’Azione cattolica da sempre, anche attraverso l’esperienza del Mlac, mette ai primi posti nel proprio impegno formativo: «Apprezzo molto – sottolinea Federica Fiorilli, presidente diocesana dell’Azione cattolica di Pescara-Penne – che il Movimento lavoratori abbia organizzato questo seminario formativo, che può aiutarci a riscoprire il Vangelo così come la Chiesa ci esorta a viverlo, oltre che a conoscere il nostro territorio partendo dallo sguardo di chi vi è impegnato quotidianamente a livello istituzionale».
Uno sguardo come quello dell’assessore regionale alle Politiche sociali della Regione Abruzzo Marinella Sclocco, che ha redatto il nuovo Piano sociale regionale (Psr) 2016-2018 attualmente in discussione, prima della sua approvazione definitiva: «Un piano – annuncia l’assessore Sclocco – che per la prima volta integrerà l’ambito sociale a quello sanitario, due settori che non si erano mai confrontati prima tra loro».
Per questo il Psr, che dovrebbe essere attivo dal 2017, è nato da un’interlocuzione che la Regione ha avuto con tutti i soggetti coinvolti, dal Comuni alla Caritas passando per i sindacati, prima della presentazione avvenuta lo scorso mese.
Un documento la cui stesura è nata da un attento analisi di un territorio abruzzese abitato da 1.327.000 persone, di cui 86.245 (in base ai dati ufficiali) sono stranieri. Una regione, l’Abruzzo, in cui si nasce poco e si invecchia molto: «Si nasce poco – conferma l’assessore regionale alle Politiche sociali – non solo per la crisi, ma anche a causa della carenza di servizi che scoraggia le famiglie. E poi si stima che entro il 2035, gli anziani rappresenteranno il 40% della popolazione e già nel 2014, gli anziani con disabilità erano 24.169». Anziani assistiti da 16 mila badanti.
In tutto questo, il 12% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, mentre il dato positivo è contraddistinto dalla presenza di 530 associazioni di volontariato, composte da 127 mila volontari, e di 536 cooperative sociali che operano attuando quel principio di sussidiarietà, colmando le carenze lasciate dalle istituzioni laddove la carenza di fondi impedisce loro di intervenire.
In questo contesto, sarà fondamentale l’approvazione e l’entrata in funzione del Piano sociale regionale: «In base ad esso – spiega la Sclocco – verrà creato un ambito distrettuale sociale, dove le persone verranno accompagnate sia dal punto di vista sanitario che sociale, al contrario di quanto avviene oggi con l’ambito sociale gestito dai Comuni e l’ambito sanitario gestito dalle Asl».
Gli obiettivi del Psr, tra l’altro, saranno molteplici: «Innanzi tutto – ricorda l’assessore – sarà finalizzato a ritardare l’insorgenza della non autosufficienza degli anziani, tutelando la loro salute e la loro serenità, quindi ad incrementare il tasso di natalità oltre a ridurre il tasso d’insorgenza di malattie croniche e invalidanti, ma anche il numero dei giovani disoccupati e quello delle violenze, favorendo un clima d’accoglienza. E poi ci sarà una regolamentazione dell’accesso ai servizi, con quanti non potranno pagare che verranno aiutati».
Un piano sociale regionale, che rappresenta un primo passo avanti sulla strada di un cammino ancora lungo da compiere: «Attenti – ammonisce don Marco Pagniello – a tener conto della realtà, affinché il piano sociale regionale non sia una macchina rigida, ma capace di accogliere gli stimoli che arrivano dall’esterno. Ad esempio, se non riduciamo gli ostacoli di natura burocratica e amministrativa non avremo fatto nulla. Inoltre, l’inclusione sociale passa attraverso l’inclusione abitativa e questo nel piano sociale non c’è».
A detta del presbitero, non si tratta di costruire nuove case ma di sfruttare bene quelle già esistenti: «Con forme abitative come il co-housing (insediamenti abitativi composti da alloggi privati corredati da ampi spazi comuni, destinati all’uso comune e alla condivisione) – propone il vicario episcopale per la Carità pescarese -, che può venire in contro ai tanti anziani che magari vivono in grossi appartamenti nel centro città, abbandonati a sé stessi».
Ma al di là di tutto, piani sociali come quelli ideati dalla Regione Abruzzo nascono anche pescando da quel bagaglio di principi e valori, contemplati e declamati dalla Dottrina sociale della Chiesa: «Con i suoi documenti – approfondisce Padre Cesare Campagnoli, gesuita e parroco del Cristo Re – che fin dalla Rerum Novarum di Papa Leone XIII del 1881, arrivando all’enciclica “Laudato si” di Papa Francesco, affermano il principio della dignità umana caratterizzata dall’avere nel bene comune tutte quelle condizioni materiali minime, per garantire una distribuzione equa delle risorse ai popoli, così che progrediscano come unica famiglia umana».
Il seminario formativo è stato moderato dal segretario diocesano del Movimento lavoratori di Azione cattolica, Francesco Salviani.