“A Cracovia le nostre domande hanno trovato risposta: Gesù era fra noi”
"E' stata un’esperienza meravigliosa - sottolinea don Domenico Di Pietropaolo, direttore della Pastorale giovanile diocesana -, del resto ogni volta che si incontra il mondo interno intorno al successore di Pietro è una dimostrazione del fatto che i giovani cristiani-cattolici non sono la preistoria, ma un mondo attivo che in questo tempo serve per dare speranza"
È rientrato lunedì nel primo pomeriggio il primo scaglione di 300 giovani pescaresi, guidato dall’arcivescovo Valentinetti, di ritorno dalla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia.
Volti stanchi ma felici quelli dei ragazzi che all’Aeroporto d’Abruzzo hanno riabbracciato le loro famiglie e i loro amici, rinvigoriti nella fede e rimotivati nelle intenzioni di essere parte attiva della Chiesa pescarese, come annunciatori del messaggio di speranza evangelico: «Non avrei mai potuto immaginare – racconta Rosangela Trotta, giovane educatrice Acr della parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Montesilvano – l’atmosfera che si è creata tra noi, anche grazie alla presenza dell’arcivescovo che ha seguito con noi tutti i momenti, non ho mai ricevuto così tanto come in questa occasione. Ogni catechesi ci è sembrata cucita addosso, le nostre domande hanno trovato risposta comprendendo che Gesù era lì in mezzo a noi».
Catechesi dai contenuti incisivi, che hanno permesso ai giovani di rimettere in discussione la loro vita e la loro scelta di servizio: «Ho capito senz’altro – conferma la giovane educatrice ventenne – che dovrò ascoltare di più quelli che sono i miei desideri, imparando a porre attenzione a me stessa così come agli altri. Ho rimesso in discussione le mie scelte ed ora sono più carica per prendere le mie decisioni e riportare ai miei ragazzi tutto l’entusiasmo che mi ha trasmesso il mondo, perché a Cracovia c’era il mondo da raccontare».
Il momento più bello?: «Mi ha colpito – aggiunge Rosangela – soprattutto il momento di silenzio e preghiera richiesto da Papa Francesco, che ha voluto ci prendessimo per mano. Al Campus Misericordiae eravamo quasi due milioni di persone, eppure non si è sentito volare una mosca. In quel momento, ho capito che eravamo tutti lì per lo stesso motivo e questo mi ha dato la carica».
Era dunque davvero altro il morale nella spedizione pescarese accompagnata, oltre che dal presule, da sedici sacerdoti coordinati dal direttore degli uffici diocesani di Pastorale giovanile e Vocazionale don Domenico Di Pietropaolo e don Marco Pagniello: «È stata un’esperienza meravigliosa – sottolinea don Domenico -, del resto ogni volta che si incontra il mondo interno intorno al successore di Pietro è una dimostrazione del fatto che i giovani cristiani-cattolici non sono la preistoria, ma un mondo attivo che in questo tempo serve per dare speranza».
Una speranza, che è stata più forte della paura legata ai recenti attentati terroristici i quali non hanno frenato l’entusiasmo dei giovani e, tra essi, dei giovani pescaresi: «La nostra grande presenza a Cracovia – conferma Rosangela – è stata la risposta».
In effetti la delegazione pescarese era composta in totale da circa mille giovani considerando, oltre ai primi 300, anche numerosi gruppi scout e la grande presenza dei neocatecumenali: «Siamo stati – conferma il direttore della Pastorale giovanile – tra i gruppi più numerosi d’Italia».
Un gruppo che ha visitato luoghi significativi come l’ex campo di sterminio di Auschwitz e il santuario di Częstochowa, con la sua Madonna nera. Un luogo, quest’ultimo, dove la delegazione pescarese è stata protagonista: «Qui – ricorda il direttore della Pastorale giovanile diocesana – l’arcivescovo Valentinetti ha presieduto la messa degli italiani sostituendo l’impossibilitato cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. È stato bello sentirci protagonisti, ma non di un protagonismo di veduta, piuttosto abbiamo visto questo momento come un grande dono che il Signore ha fatto a noi, alla nostra diocesi e al nostro vescovo».
Un protagonismo virtuoso che, tra l’altro, ha coinvolto i ragazzi pescaresi fin dal loro arrivo in Polonia. Infatti domenica 24 luglio, sono stati ospiti della trasmissione televisiva di Rai 1 “A sua immagine” potendo offrire la loro testimonianza ai microfoni di Lorena Bianchetti, prima di animare la messa televisiva degli italiani: «Attraverso la televisione – osserva la giovane parrocchiana di Sant’Antonio di Padova -, e grazie alla bravura di Lorena Bianchetti che ci ha fatto vivere la diretta tv come una chiacchierata fra noi, abbiamo potuto raccontare fino in fondo noi stessi dando una testimonianza ancora più forte. E ricevere il riscontro positivo, da parte di chi ci guardava, ci ha dato ancora più carica».
Una grande comunione tra l’arcivescovo Valentinetti, i sacerdoti e i ragazzi è stata dunque il valore aggiunto che ha reso questa partecipazione alla Gmg 2016 più forte e significativa di altre: «È stata un’esperienza positiva – spiega monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne -, abbiamo vissuto dei giorni intensi, di grande riflessione e spiritualità. Abbiamo vissuto una vita comunitaria 24 ore su 24 e sicuramente abbiamo condiviso delle bellissime esperienze non solo di fede, ma anche di visita di questa nazione che ha una bella realtà di storia e cultura da mostrare».
E la grande partecipazione dei ragazzi pescaresi, ha fatto breccia nel cuore del presule: «I nostri – riflette monsignor Valentinetti – sono giovani molto convinti, molto preparati e soprattutto molto desiderosi di fare un cammino di fede in cui cercare risposte di vita più profonde».
E se Papa Francesco ha chiesto ai giovani del mondo di essere protagonisti del loro domani, essendo creativi e capaci di distinguere tra il bene e il male, anche l’arcivescovo di Pescara-Penne ha voluto lasciare il suo messaggio alla delegazione pescarese: «Non fermatevi – ammonisce il presule – alla bella esperienza della Gmg, continuiamo a vivere un cammino insieme partendo dalle vostre parrocchie, ma senza chiudervi all’interno di esse, non avendo paura fare un salto di qualità per vivere un cammino comunitario diocesano».
Un cammino, quest’ultimo, che ripartirà presto per vivere una nuova bella ed entusiasmante tappa in uno dei luoghi di spiritualità più suggestivi dell’arcidiocesi di Pescara-Penne: «Vi aspetto – invita l’arcivescovo di Pescara-Penne, rivolgendosi ai giovani pescaresi – venerdì 14 ottobre al Santuario del Beato Nunzio Sulprizio, a Pescosansonesco, per il raduno giubilare di tutti i giovani dell’arcidiocesi di Pescara-Penne».