“A Montesilvano concedere le case sfitte ai bisognosi a canone equo”
"È un discorso sostenibile - replica Francesco Maragno -, a patto che ci sia la volontà del privato nel condividere la problematica, ma vogliamo giocare tutte le carte possibili per alleviare le sofferenze di quanti sono stati colpiti da una crisi economica senza precedenti"
Rilasciare l’autorizzazione a costruire case e palazzi solo a quelle imprese edili che accetteranno di destinare gli immobili rimasti non abitati, a un anno dall’ottenimento dell’abitabilità degli stessi, alle famiglie bisognose – italiane e straniere – in cambio di un canone di locazione equo.
È questa l’audace proposta che gli studenti delle classi terza A e quinta A indirizzo amministrazione, finanza e marketing, nonché quinta A indirizzo sistemi informativi aziendali dell’Istituto d’istruzione superiore Emilio Alessandrini di Montesilvano, hanno rivolto al Comune nell’ambito del progetto “Mai più: persone senza casa e case senza persone” condotto dagli alunni sul tema del disagio abitativo: «Abbiamo voluto mettere sotto la lente d’ingrandimento – premette la professoressa Carla Sbrolli, coordinatrice del progetto insieme al collega Mauro Baldassarre – il fenomeno della distanza esistente tra la quantità immensa di abitazioni che, in Italia e a Montesilvano, restano vuote e il bisogno di casa che hanno i poveri di antico conio, i migranti e i nuovi poveri italiani impoveriti dalle scelte economiche degli ultimi 20 anni».
Una riflessione innescata dal recente sgombero del ghetto di via Ariosto, che ha portato gli studenti a riflettere sulle motivazioni che spingono i migranti, soprattutto africani, a lasciare le loro terre d’origine per arrivare in Italia. Ieri mattina li ha aiutati a capire Antonio Marchesi, presidente nazionale di Amnesty international, intervenuto nell’aula magna dell’Istituto Alessandrini nell’ambito del convegno “Murammare: immigrati e diritto alla casa a Montesilvano.
L’esperto ha subito sgombrato il campo da alcuni luoghi comuni, come quello di una possibile e paventata “invasione” da parte dei migranti: «Nessuna invasione – chiarisce Marchesi -, perché l’Europa è un grande continente con 500 milioni di abitanti, a cui è richiesta l’accoglienza di un numero di immigrati che l’Onu stima tra le 40 e le 50 mila unità provenienti dalla Libia. Mentre l’86% dei rifugiati si trova nel Sud del mondo».
Qui gli studenti dell’Alessandrini hanno esposto la loro proposta, che il sindaco di Montesilvano ha apprezzato rilanciandola all’Ance, l’Associazione costruttori edili: «È un discorso sostenibile – osserva Francesco Maragno -, a patto che ci sia la volontà del privato nel condividere la problematica, ma vogliamo giocare tutte le carte possibili per alleviare le sofferenze di quanti sono stati colpiti da una crisi economica senza precedenti». Il lavoro confronto degli studenti sulla loro proposta proseguirà lunedì 12 marzo, quando incontreranno i costruttori dell’Ance nella sede di Confindustria a Pescara.