Scuola: “Non lasci indietro alcuno. Il merito o è di tutti o di nessuno”
"La figura di don Lorenzo Milani – ricorda Eraldo Affinati, scrittore e insegnante - è di difficile collocazione. È stato un profeta perché ha visto delle cose che noi stentiamo a vedere. È stato un maestro, nell’accezione che dava», ovvero che «un maestro non ha nessun interesse culturale quando è solo. È stato anche un grande scrittore epistolare nella tradizione italiana, come Caterina da Siena e Petrarca. Non ricopiava in bella le lettere, scriveva di getto. Ha consegnato un corpus fra i più importanti nel novecento"
Ha partecipato anche il cardinale presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi, ieri pomeriggio al convegno organizzato dall’Università Cattolica di Milano per il centenario della nascita di don Lorenzo Milano, il priore di Barbiana: «Sempre più – osserva il porporato – capiamo l’importanza delle Barbiane di oggi. Lessi nel 1969 “Lettera a una professoressa” e fu il motivo per cui iniziare ad andare con la Comunità di Sant’Egidio nelle baracche. Quando sono andato a Barbiana la prima volta, pochi anni fa, mi ha colpito come sia piccolissima. Ed è lì il genio di don Milani che ha fatto di Barbiana qualcosa di universale; di come fosse una tipologia per le tante Barbiane di oggi che andrebbero ricordate per non lasciare indietro nessuno, perché il merito o è di tutti o non è di nessuno».
Da qui l’appello del presidente della Cei: «Continuiamo a far sì – esorta – che l’esperienza di don Milani susciti tante Barbiane oggi. Se penso che è cresciuto l’abbandono scolastico, e siamo a dei livelli che dovrebbero farci vergognare, penso che don Milani ci prenderebbe a calci tutti. Non aveva mezzi termini e certe mediazioni, certe retoriche, che a volte banalizzano le sue esperienze, penso lo irriterebbero parecchio».
Quindi un’osservazione sul tempo che viviamo attualmente: «Siamo in una stagione di tanti compromessi – constata il cardinale Zuppi – e penso che la sua passione senza compromessi ci faccia bene perché rimette al centro la scuola, i bambini, il futuro. Le tante Barbiane di oggi sono frutto di una passione simile, trovano in lui un riferimento e un’ispirazione per essere un non luogo che diventa universale. Speriamo che tutte le nostre Barbiane di oggi siano così».
Al convegno di ieri su don Milani ha partecipato anche lo scrittore e insegnante Eraldo Affinati: «La figura di don Lorenzo Milani – ricorda l’esperto – è di difficile collocazione. È stato un profeta perché ha visto delle cose che noi stentiamo a vedere. È stato un maestro, nell’accezione che dava», ovvero che «un maestro non ha nessun interesse culturale quando è solo. È stato anche un grande scrittore epistolare nella tradizione italiana, come Caterina da Siena e Petrarca. Non ricopiava in bella le lettere, scriveva di getto. Ha consegnato un corpus fra i più importanti nel novecento».
E per Affinati, tra le altre cose, l’opera di Don Milani è stata contraddistinta dall’impegno a favore della giustizia: «Quella del docente quando fa l’appello – spiega il noto docente -, guarda i suoi studenti e già in quel gesto si prende cura dei ragazzi. Se il docente non fa questo è inutile che spieghi e vada avanti con il programma».