Giovani: “Chiedono di essere ascoltati e agli adulti di essere credibili”
"La delega (“Pensare che tocca sempre ad altri fare”) e i neutrali, che non vogliono stare da nessuna parte – denuncia don Luigi Ciotti - oggi sono le malattie peggiori. Noi abbiamo il dovere e la responsabilità di sporcarci le mani per aiutare tante persone a riempire la loro vita di senso e significato. Se lo facciamo con gli altri, daremo senso e significato anche alla nostra vita"
Ieri è intervenuto anche il sacerdote fondatore del Gruppo Abele e di Libera don Luigi Ciotti a Casa Italia e alla festa dei giovani italiani, che ha animato la serata dei nostri 65 mila giovani connazionali alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona: «Questi ragazzi ci lanciano un messaggio – afferma il presbitero intervistato dall’agenzia di stampa Sir -, chiedono di essere ascoltati, chiedono al mondo adulto di essere vero, coerente e credibile; chiedono al mondo adulto di fornire loro gli strumenti per affrontare il percorso della vita. Noi viviamo qui, in questi giorni, e dobbiamo vivere nel cammino della vita, la testimonianza cristiana e la responsabilità civile. Qui chiediamo alla politica che faccia la propria parte, che si assuma la propria responsabilità. La pace ha bisogno di persone che abbiano i nostri linguaggi, i nostri comportamenti, le nostre scelte».
A tal proposito, don Ciotti ha esortato i giovani a «lottare per la vita, perché lottando per la vita, lottiamo per la pace. E si fa con interventi verso chi fa più fatica, accogliendo i migranti, impegnandosi per la per la giustizia sociale nel nostro Paese. Bisogna accettare una sfida culturale, perché la cultura dà la sveglia alle coscienze. L’educazione è generatrice di cambiamento». E la parola d’ordine è insieme, in quanto «lega giovani e adulti per creare una nuova forza generatrice. Perché il cambiamento che sogniamo ha bisogno del contributo di ciascuno di noi».
E poi il sacerdote antimafia ha posto l’attenzione su due delle “malattie più terribili oggi”: «La delega (“Pensare che tocca sempre ad altri fare”) e i neutrali, che non vogliono stare da nessuna parte – denuncia don Luigi Ciotti -. Noi abbiamo il dovere e la responsabilità di sporcarci le mani per aiutare tante persone a riempire la loro vita di senso e significato. Se lo facciamo con gli altri, daremo senso e significato anche alla nostra vita».