“Il mistero di Dio irromperà nella nostra vita”
«Il mistero di Dio irrompe anche nella nostra storia. Prima o poi, il Signore ci farà ascoltare la sua voce perché Lui vuole irrompere nella nostra vita, nella nostra storia, perché anche voi, come Maria, possiate fare un’alleanza e possiate dire il vostro sì a colui che vi chiama a vivere da credenti dentro la storia dell’umanità».
Lo ha affermato ieri sera l’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, pronunciando l’omelia durante la Santa Messa presieduta nella solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, presso una chiesa di Sant’Andrea apostolo a Pescara gremita dai giovani provenienti da tutte le parrocchie diocesane, che si erano radunati fin dal primo pomeriggio per prendere parte ad un’adorazione eucaristica, animata dalla preghiera e dalle musiche dei ragazzi della parrocchia di Sant’Antonio di Padova di Montesilvano, conclusasi con la stessa celebrazione eucaristica durante la quale l’arcivescovo ha descritto il giorno dell’Immacolata Concezione come simbolo di un tempo di attesa: «L’attesa del ritorno di Cristo nella gloria – spiega l’arcivescovo di Pescara-Penne -, durante il quale contemplare il mistero della Natività di Cristo stesso, che si fa uomo per la salvezza di tutte le donne e gli uomini del mondo».
Ma la storia dell’uomo, in quest’attesa, è caratterizzata anche dalla presenza del peccato, rappresentato nel libro della Genesi dall’uomo che, con superbia, disubbidisce lasciandosi convincere dalla donna nel cogliere la mela, a sua volta superba e convinta dal serpente tentatore che vuole insidiare la creatura umana, creata perfetta da Dio: «Ma la nostra vita – ricorda il presule – è riconciliata con Dio, grazie all’avvento di Cristo che entra nella storia e grazie alla collaborazione di Maria, questa fanciulla di Nazareth che Dio concepisce senza peccato originale: ella è piena di grazia, come ha ricordato Papa Francesco nell’Angelus. È veramente la grazia che sorpassa il peccato, dicendogli no».
In questo modo, l’uomo è chiamato a vivere la sua storia: «Se Cristo irrompe nella nostra vita – aggiunge l’arcivescovo – anche noi possiamo far sì che questa vicenda umana non sia una vicenda di peccato, non sia una vicenda di superbia e di allontanamento dalla grazia del Signore. Restando, infatti, in ascolto fiducioso e quotidiano della Parola di Dio, lontani dal peccato e anche noi pieni di grazia che viene direttamente dal Signore Gesù, anche noi possiamo tenere viva la speranza nel nostro cuore».
Al termine della liturgia, il pomeriggio si è concluso con la Fiaccolata Mariana: la marcia di preghiera che ha visto tutti i giovani ed il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, incamminarsi al seguito di monsignor Valentinetti per porgere la corona d’alloro sul capo della Madonnina del Porto, grazie alla presenza dei Vigili del Fuoco che hanno compiuto materialmente il gesto a bordo di un’autoscala.
Un rito tradizionale, quest’ultimo, dedicato a chi dal mare, ultimamente, ha ricevuto dolore e devastazione: «Questo – conclude il presule – vuole essere un gesto di solidarietà con quelli che lavorano in mare e nel nostro porto i quali, nei mesi passati, hanno avuto gravi difficoltà e anche negli ultimi giorni il tempo atmosferico non favorevole ha destato qualche problema. Il Signore ci preservi tutti, la Vergine Santa custodisca e benedica la nostra famiglia diocesana e benedica la città di Pescara».